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Perché le donne devono smettere di combattere tra loro

Genitorialità
Aggiornato: Originariamente pubblicato: Una donna sdraiata a terra con un'altra sopra di lei con il tallone sopra la donna's chest whi...

Quando avevo vent’anni, avevo un’amica che chiameremo Amy. Amy era feroce e divertente e sapeva tutto, da dove trovare il miglior pierogi alle 3 del mattino a dove vedere qualche band che poteva o meno aver aperto per i Nirvana. Era come nessuno che avessi mai incontrato.

Una notte, io e Amy eravamo in un bar e un ragazzo carino passò senza fermarsi. Invece, si avvicinò a una ragazza che era attraente in un modo più convenzionale: capelli biondi, scollatura che spuntava ovunque. Guardandoli ridere insieme, Amy è scoppiata in una diatriba tagliente – sui capelli della ragazza, sulla sua scollatura, sulla sua presunta (mancanza di) intelligenza. Ero perplesso. Tutto ciò che quella ragazza aveva fatto era vestirsi bene nella speranza di incontrare un bravo ragazzo. Era così diversa da noi due?

“Perché sei così arrabbiato con suo ?” Ho chiesto. 'Non dovresti essere arrabbiato con quel ragazzo perché non ti ha notato?'

Le mie domande sono cadute nel vuoto. Amy ha continuato a fare a pezzi questa ragazza senza nome per chiunque volesse ascoltarla. E questo tipo di comportamento non era esclusivo di Amy. Quando un'altra amica era sul punto di diplomarsi a Wharton con un MBA duramente guadagnato, andò a un colloquio di lavoro. Ha sentito per caso una ragazza del suo programma ridere di lei con un amico: “Non otterrà mai il lavoro. Guarda il suo outfit da intervista. Guarda il suo trucco. Non c'è modo.' E poi, ovviamente, c’è stata la volta in cui un ragazzo con cui uscivo ha dichiarato che non avrebbe mai potuto lavorare per una donna – e tutte le donne presenti hanno subito concordato di non poterlo fare neanche loro.

Bene, ora siamo tutti cresciuti. Le donne che conoscevo quando avevo vent’anni ora hanno trent’anni e molte di noi sono ora mogli e madri. E non mi sorprende vedere lo stesso comportamento giudicante – la stessa competizione, la stessa critica, la stessa mancanza di sostegno. Solo che si è passati dal rincorrere i ragazzi e iniziare una carriera alle scelte che facciamo come mamme: lavorare contro stare a casa, allattare contro l'estrazione del latte, dormire insieme contro piangere.

È la stessa battaglia tra donne, solo in un’arena diversa.

Ora, ovviamente non tutte le mamme sono così, così come non tutte le donne sui vent'anni si pugnalano alle spalle per incontrare ragazzi nei bar. Ma dato tutto il clamore sulle “guerre delle mamme” e tutto il giudizio e la negatività che affrontiamo come mamme, è tempo per un approccio diverso. Se vogliamo che le mamme si sostengano maggiormente a vicenda, dobbiamo iniziare prima.

Dobbiamo cominciare dalle nostre figlie.

Dobbiamo insegnare loro a valorizzare le loro amicizie femminili, che si tratti di bambine dell'asilo che dipingono quadri insieme o di adolescenti che ridacchiano durante i pigiama party. Per correggerli quando li sentiamo chiamare un’altra ragazza “brutta” o “grassa”. Per incoraggiarli a tifare per la partita di softball dei loro amici. Per disattivare programmi TV in cui le ragazze si mancano di rispetto a vicenda.

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E dobbiamo guardare al nostro comportamento. Perché se ne accorgono. Sentono quando chiamiamo una donna 'stronza' o la critichiamo per l'allattamento al seno in pubblico. Vedono quando aiutiamo una madre alle prese con un bambino al supermercato – e quando alziamo gli occhi al cielo. Sentono quando ci lamentiamo che un supervisore donna è 'fuori di testa'. Si accorgono quando dichiariamo guerra ad altre donne, anche se non riescono a vedere o comprendere le nostre stesse cicatrici di battaglia e l’effetto che queste ferite hanno avuto su di noi.

Non dobbiamo essere le “ragazze cattive” che eravamo da giovani. Si spera che, insegnando alle nostre figlie in giovane età a vedere le altre ragazze come alleate e non come nemiche, diventeranno donne che, quando diventeranno madri, aiuteranno altre mamme e le sosterranno. Si spera, con il giusto incoraggiamento e guida da parte nostra, che le “guerre delle mamme” diventino qualcosa di divertente di cui leggono nei vecchi post di blog e nelle lezioni di sociologia, e sembreranno strane e arcaiche, come i telefoni cellulari o MySpace.

E, per quanto riguarda quella donna voluttuosa al bar che ha fatto impazzire la mia amica, beh, probabilmente anche lei adesso è mamma. Per quanto ne so, si nasconde anche in bagno bevendo gelato quando il suo bambino fa i capricci infernali. E le auguro il meglio.

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